Belvedere Fogliense

Belvedere Fogliense fino al 1922 si chiamava Montelevecchie. Un paese incantato, dove la storia si unisce all'allegria e la accoglienza degli abitanti, amorevoli e cordiali come pochi al mondo.

Data di pubblicazione:
08 Ottobre 2019
Belvedere Fogliense

Belvedere Fogliense fino al 1922 si chiamava Montelevecchie. L'antico toponimo deriva da Castrum Montis Vetularum (Perversarum) e rivelerebbe un curioso spaccato di vita medievale. II castello, secondo alcuni storici, era stato scelto come luogo di riposo per vecchie cortigiane "in pensione" che, oltre a filare la lana e custodire il bestiame, vigilavano sui movimenti di truppe e i traffici clandestini assai frequenti in questa terra di confine. II castello, in posizione strategica tra Pesaro, Urbino e Rimini, ha subito spesso scorrerie e saccheggi. Caratteristica la rocca con il bastione, le due torri e il passaggio sopraelevato: peccato che la possiamo ammirare soltanto sulla carta perche con gli anni è andata completamente distrutta. Testimonianze iconografiche del monumento sono I'acquerello di Francesco Mingucci del 1626, una serie di suggestivi disegni di Romolo Liverani del 1851 e alcune immagini firmate da Giuseppe Vaccaj di Pesaro (1836-1912). Del castello rimangono soltanto le mura ai lati sud ed est.

English Version

Until 1922 Belvedere Fogliense was called Montelevecchie. This ancient name derives from Castrum Montis Vetularum (Perversarum) and gives us a curious insight into medieval life. The castle, according to certain historians, had been chosen as a hospice for 'retired' courtesans who, apart from spinning thread and looking after the animals, kept watch over troop movements and clandestine dealings so frequent in these border lands. The castle, strategically placed between Pesaro, Urbino and Rimini, was subjected to frequent raids and pillaging. Characteristic features are the fortress with its rampart, the two towers and the elevated walkway: it is such a pity that all this can only be admired on paper as over the years everything has been destroyed. Iconographic evidence of how the monument looked can be seen in Francesco Mingucci's 1626 water-colour, in a series of evocative drawings by Romolo Liverani dating from 1851 and from some illustrations signed by Giuseppe Vaccaj of Pesaro (1836-1912). Only the castle walls to the South and East can still be seen.

Ultimo aggiornamento

Giovedi 03 Novembre 2022